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Cos'è TSATM?
Ogni anno offriamo:
Primo anno: ILGIOCO
Ci prendiamo cura di ogni aspetto del fotografo: partiamo dal corpo, dalle sue azioni, e lo spingiamo verso l'accesso alle storie e alla costruzione della relazione con i soggetti. Trovare l'autore in sé significa lavorare sul punto di vista, sulla composizione, sul linguaggio visivo. Paesaggio e ritratto diventano campi di esercizio per mettere in discussione lo sguardo. Il gioco è un metodo: attiva relazioni, mette in crisi le abitudini, apre domande. In questo anno poniamo le basi per la propria voce e mettiamo l'accento, soprattutto, sulla creazione di immagini forti e personali.
Secondo anno: LAMIAVOCE
Fare un progetto fotografico non è una passeggiata: è costruire un sistema di scelte che evolvono nel tempo. Spingiamo gli studenti a cambiare ricerca ogni tre mesi, sperimentando metodi di creazione e produzione diversi e rispondendo a stimoli sempre nuovi. Imparano cosa significa davvero progettualità in ambito artistico, e affrontano montaggio, editing, strutture narrative non lineari e contenitori concettuali. I progetti prendono forma come libri, mostre, installazioni, e gli studenti imparano a presentarli con coerenza e consapevolezza.
Ci prendiamo cura del fotografo,
non solo delle foto
Il programma dettagliato del percorso con le informazioni riguardo i contenuti dei corsi e i prezzi è disponibile per il download.
Per poter garantire un livello adeguato e seguire singolarmente ogni studente, The Soul and The Machine è un corso su invito a numero chiuso. Per partecipare è possibile inviare la propria candidatura spontanea.
Edizione 2026
A chi è rivolto
The Soul and the Machine è rivolto a chi vuole essere un autore e sente di avere qualcosa da dire attraverso la fotografia. È rivolto a tutti quei fotografi il cui lavoro si posiziona tra la documentaristica e l'arte, a chi vuole fotografare per cambiare il mondo. Sono parole forti, ma non usate a caso. Questo corso non è per chi vede la fotografia come un passatempo o un mezzo commerciale.
Si tratta di un corso impegnativo, che richiede studio e pratica, ma non è un corso full-time. È concepito per coesistere con altre attività, con altri studi o con periodi di viaggio.
Obiettivi
L'obiettivo del percorso è la crescita come autori indipendenti. Crescere come autore significa innanzitutto trovare una voce personale: non ci occupiamo di fotografia commerciale, non limitiamo i partecipanti a generi fotografici predefiniti, ma lavoriamo sulla crescita di ogni fotografo in modo individuale.
Chi conclude il percorso porta con sé un ricco bagaglio di esperienze e diversi lavori personali coerenti e stratificati, la capacità di pensare criticamente e di sviluppare progetti a lungo termine. Impara un metodo di ricerca applicabile a qualsiasi ambito artistico e acquisisce un’autonomia creativa che permette di distinguere tra intuizioni autentiche e cliché, di sostenere le proprie scelte e di dialogare con il mondo dell’arte e della fotografia contemporanea in modo consapevole. Molti studenti hanno proseguito con la pubblicazione di libri, con mostre personali o collettive, partecipazioni a festival e collaborazioni con istituzioni.
Il percorso
Noi crediamo che la fotografia, insieme ad altri medium, sia uno strumento essenziale per investigare il reale. Fotografare nasce di solito da un bisogno egocentrico di esprimersi, ma questo talento è un dono che va condiviso. Essere fotografi significa assumersi la responsabilità di vedere il mondo con occhi nuovi e di narrarlo agli altri. Il nostro approccio mette al centro la postura morale dell'autore e il suo ruolo nella società contemporanea.
Ma è davvero possibile insegnare a sviluppare una visione originale, lontana da cliché e verità preconfezionate? Noi crediamo di sì. Accogliamo solo sedici studenti ogni anno per poterli seguire in modo individuale. Gli chiediamo molto, ma senza costringerli a risultati immediati. È un lavoro di pazienza e dedizione, come coltivare un campo che fiorirà nel tempo. Lo spazio di lavoro è molto esigente ma non competitivo: l’apprendimento si fonda su dialogo, studio e pratica attiva. L’obiettivo non è la produzione seriale di immagini, ma l’attivazione di processi di ricerca e la costruzione di un pensiero autonomo.
Per noi la fotografia è parte di un sistema interconnesso, in cui immagine, pensiero e cultura si intrecciano. L’approccio è interdisciplinare: letteratura, filosofia, cinema, arti visive, neuroscienze.
Organizzazione
Ogni anno scolastico si articola in tre trimestri, ciascuno composto da corsi tenuti da insegnanti diversi che lavorano in sinergia per la crescita individuale degli studenti. Nausicaa Giulia Bianchi è l’insegnante principale, coordina il percorso come un direttore d’orchestra: ogni modulo è collocato al momento giusto, ogni corso è connesso agli altri, contribuendo a un programma coerente che permette di sviluppare competenze, affinare lo sguardo, esplorare nuove modalità espressive e trovare il proprio posto nella fotografia contemporanea.
Il percorso si svolge ogni anno da gennaio a novembre e richiede un impegno costante: circa cinque sere al mese online, con lezioni in diretta il martedì e il mercoledì alle 18:30. La produzione fotografica mensile, chiamata “giochi”, è al centro del lavoro e prevede revisioni regolari. È un corso intensivo, che richiede tempo e continuità.
A questo si aggiungono centinaia di ore di lezioni registrate e materiali esclusivi di TSATM – dispense, approfondimenti, libri – che vanno a integrare il lavoro svolto in diretta. Ogni anno prevede inoltre due workshop in presenza a Genova, in primavera e in autunno.
La comunità
Uno degli elementi distintivi di The Soul and The Machine è la creazione di una comunità affiatata di fotografi e docenti. Crediamo fermamente che il confronto costante e il sostegno reciproco siano fondamentali per la crescita artistica. Ogni partecipante entra a far parte di una rete di professionisti e appassionati che condividono idee, esperienze e critiche costruttive. Gli studenti creano relazioni che spesso si estendono oltre la durata del corso.
Nel 2024 abbiamo fondato l'associazione culturale IDA ETS di cui i nostri studenti sono soci che ci aiuta a creare opportunità per loro come la residenza Materia Paranoica in provincia di Udine e che lavora alla creazione di uno spirito comunitario in cui i singoli possono proporre attività collettive di studio e di lavoro.
Il programma dettagliato del percorso con le informazioni riguardo i contenuti dei corsi e i prezzi è disponibile per il download.
Per poter garantire un livello adeguato e seguire singolarmente ogni studente, The Soul and The Machine è un corso su invito a numero chiuso. Per partecipare è possibile inviare la propria candidatura spontanea.
Il biennio
primo anno
ILGIOCO
Nausicaa Giulia Bianchi ha deciso di chiamare il primo anno ILGIOCO pensando all’artista Luciano Fabro che esortava a «Giocare come i gatti, con le unghie di fuori». Giocare sul serio è un passaggio fondamentale e lo scopo del primo anno è quello di allenare i partecipanti al rischio creativo, alla ricerca artistica e intellettuale.
Cos’è l’autorialità? Abbandonate formule e mode, non basta dirsi che vogliamo essere originali, occorre costruire una propria visione e un proprio linguaggio, passo a passo, tramite studio, esperienza e continue revisioni insieme.
Dobbiamo costruire il fotografo in voi, ancora prima delle sue foto. Come ci si muove nel mondo? Come entrare in casa delle persone? Come costruire relazioni? Come trovare una storia da raccontare? Analizzeremo quindi le azioni del fotografo, il suo punto di vista, l’intimità che riesce a costruire con un luogo o con una persona. Approfondiremo moltissimo la composizione, lo stile, il processo creativo, la storia della fotografia. Saper leggere e comprendere le immagini è un prerequisito fondamentale per poter costruire la consapevolezza di cosa facciamo come fotografi. Approfondiremo cosa significa lavorare in modo realmente concettuale – lontano da approcci superficiali – e, con il procedere del percorso, il lavoro di ciascuno diventerà sempre più personale grazie a “giochi” individuali mirati. L’anno si conclude con un workshop intenso ed emotivamente coinvolgente, interamente dedicato alla persona e alle storie della sua vita.
Il percorso TSATM vuole andare al di là della separazione dei generi fotografici, una tendenza comune alla maggior parte degli autori fine-art dell’ultima generazione: ci occuperemo di esplorare e rafforzare tutti i generi necessari per fare fotografia del reale, e in particolare il ritratto e il paesaggio fine-art. Un corso si occuperà anche di esplorare la fotografia in modo multidisciplinare: come interagire con le foto attraverso collage, disegno o l’aggiunta di testo.
Ci sono anche due corsi di supporto: storia e filosofia della fotografia e tecnica fotografica per fotografi fine-art, con un forte incoraggiamento ad esplorare la fotografia analogica.
Secondo anno
LAMIAVOCE
Quali sono le paure che vi attanagliano? Chi siete quando nessuno vi vede? Per che cosa sareste disposti a dare la vita? Nel secondo anno continuiamo a scoprire chi siete.
Adesso che i partecipanti hanno più consapevolezza del tipo di immagini che gli appartengono, dei temi che gli stanno a cuore, di cosa si può fare con la fotografia e di quante strade diverse e originali si possono prendere, è il momento di sperimentare diversi metodi di produzione artistica. Noi non chiediamo ai nostri studenti di lavorare a un solo progetto, perché pensiamo che la scuola sia il momento per fare più esperienze possibile e il luogo in cui spingersi oltre ciò che faremmo per abitudine o inclinazione. I partecipanti sperimenteranno diverse strutture e metodi di produzione concettuali allontanandosi dal processo di creazione fotografica tipico dei reportage classici. Capiranno come relazionarsi al proprio lavoro e farlo crescere sempre più in direzioni nuove e inaspettate.
Un altro aspetto fondamentale del secondo anno è l’editing. Come le immagini interagiscono tra di loro? Dittici, serialità, narrativa visuale: impareranno a editare e montare progetti fotografici individuali e collettivi. Guidati da quattro professionisti, i partecipanti esploreranno il libro fotografico, la fanzine e la mostra, riscoprendoli come potenti dispositivi di comunicazione. Un corso si occuperà anche di esplorare la fotografia vernacolare e l’approccio autoriale agli archivi.
Si lavorerà inoltre sulla presentazione di noi stessi e dei nostri progetti nel mondo professionale della fotografia autoriale, i nostri destinatari saranno sia i magazine che le gallerie e le residenze artistiche.
Residenza
Materia Paranoica
Materia paranoica è un progetto triennale ideato da IDA ETS in collaborazione con Le(Serre. Si articola in sei residenze d'artista, distribuite tra il 2025 e il 2027, rivolte agli studenti del secondo anno del programma biennale TSATM. Ogni residenza si svolge per una settimana in provincia di Udine, con il supporto logistico e organizzativo di Le(Serre.
I partecipanti lavorano a un progetto fotografico collettivo dedicato a un materiale specifico, inteso non come semplice oggetto, ma come campo di forze, traccia storica, simbolica, ecologica. L'ispirazione nasce da una riflessione riportata dal fotografo Robert Adams, che cita un manuale di pittura cinese del Quindicesimo secolo: "Le rocce senza ch'i sono rocce morte, così come le ossa, prive dello stesso spirito vivificante, sono ossa secche e spoglie. Come potrebbe una persona colta dipingere una roccia priva di vita?" Da qui, nasce una proposta: ogni residenza sarà dedicata a un materiale. Non come oggetto statico, ma come campo di ricerca, come veicolo per costruire narrazioni. Cosa possiamo imparare attraverso i materiali di un territorio?
Ciascuna residenza si conclude con una mostra finale sul territorio, curata da Nausicaa Giulia Bianchi in dialogo con Le(Serre e con gli autori. Al termine del triennio, le sei residenze andranno a comporre un "atlante parziale": una narrazione a più voci, stratificata e visionaria, dedicata al tema dei materiali.
Materia paranoica è una residenza promossa da



Con il contributo di


Il programma dettagliato del percorso con le informazioni riguardo i contenuti dei corsi e i prezzi è disponibile per il download.
Per poter garantire un livello adeguato e seguire singolarmente ogni studente, The Soul and The Machine è un corso su invito a numero chiuso. Per partecipare è possibile inviare la propria candidatura spontanea.
Docenti
Direttrice del programma
Nausicaa Giulia Bianchi
Ha studiato all'ICP di New York ed è stata assistente di Mary Ellen Mark e Suzanne Opton per poi intraprendere la propria carriera di fotografa nel 2011. Il suo lavoro investiga con una macchina di grande formato alcuni dei misteri della nostra società come la religione o il legame tra vita e morte. NGB insegna fotografia in diverse scuole: ICP New York, Camera Torino, Università di Padova, etc. Dal 2016 crea percorsi formativi indipendenti e innovativi.
- Azione e sguardo in fotografia
- Meeting Strangers
- Forma e significato in fotografia
- Forget yourself
- Non c'è bellezza senza pericolo
- Ricerca e progettualità
- Fotografare l'invisibile
- Fotografi rabdomanti
- La mia voce
- Images landing on paper

All'unisono: il fotolibro
Arianna Arcara
Ha co-fondato nel 2008 il collettivo fotografico Cesura e nel 2010 la casa editrice Cesura Publish di cui è ancora direttore artistico. Ha vinto numerosi premi fotografici tra cui il premio Marco Pesaresi. Ha pubblicato su diverse testate internazionali, ha esposto in importanti musei come Le Bal a Parigi o la Triennale a Milano. Ha pubblicato diversi libri tra cui nel 2010 "Found Photos in Detroit" che diventa un successo planetario per la fotografia contemporanea.

L'educazione di un fotografo
Ciro Battiloro
Ciro Battiloro è un fotografo documentarista italiano che vive e lavora a Napoli. Laureato in Filosofia all’Università “Federico II”, ha lavorato a lungo all’interno di comunità marginali del Sud Italia, in quartieri come Rione Sanità (Napoli) e Santa Lucia (Cosenza), raccontandone la dignità e la resilienza lontano da stereotipi. Ha partecipato a prestigiose residenze artistiche europee, esposto in gallerie e festival internazionali. Nel 2024 ha pubblicato Silence Is a Gift (Chose Commune).

Mostrarsi: sperimentare il dialogo tra opera e spazio
Steve Bisson
Curatore, scrittore, educatore e direttore del dipartimento di fotografia al Paris College of Art. È co-fondatore di "Blurring the Lines", una rete accademica internazionale che promuove il dialogo sulla produzione di immagini nella società. Ha fondato l'Istituto Urbanautica, polo sull'antropologia e alfabetizzazione visiva, e la casa editrice Penisola Edizioni. È direttore artistico di Lab27 a Treviso, epicentro culturale per la promozione della cultura fotografica.

Fotografia del Reale
Riccardo Bononi
Laureato in Psicologia e Antropologia, lavora come antropologo presso l'Istituto Irfoss a Padova e dal 2015 è membro dell'agenzia fotografica internazionale Prospekt Photographers. Ha lavorato in Africa, Sudamerica, Asia ed Europa combinando fotografia ed audiovisivo. È anche direttore artistico di IMP Festival Internazionale di Fotogiornalismo e coordinatore del Corso di Perfezionamento "Creative Arts Therapies" all'università di Padova.

Oltre lo scatto
Caimi e Piccinni
Jean-Marc e Valentina collaborano dal 2013 per progetti di fotografia documentaria legati alla grandi tematiche contemporanee: problematiche ambientali, di genere, migrazioni, conflitti o religione. Le loro storia sono regolarmente pubblicate dalla stampa e dai media di tutto il mondo, esposte in gallerie e festival in Europa e Asia e premiate in concorsi e grant. Hanno pubblicato sei libri tra cui Fastidiosa, casa editrice Overlapse, e Güle güle, André Frère Éditions.

Tecnica fotografica
Andrea Lanterna
Dagli studi di fisica alla fotografia, ha portato la sua curiosità e la sua precisione all'interno dei laboratori fotografici e della camera oscura analogica. Dal 2022 assiste tutta la produzione fotografica di Nausicaa Giulia Bianchi ed è responsabile della formazione tecnica degli studenti per Idafotografia. Ha fondato il workshop "Darkroom with a view" nel 2023

Paesaggio e Territorio | Pensare per immagini
Serena Marchionni
Storica dell'arte e ricercatrice indipendente che studia l'iconologia del paesaggio nelle arti contemporanee. Nel 2013 fonda Ikonemi con Daniele Cinciripini, centro indipendente di fotografia e immagini di paesaggio. Dal 2018 è coordinatrice, insieme a Luca Lazzarini, del Laboratorio del Cammino, una rete di studenti e ricercatori che esplora le potenzialità metodologiche del camminare nella pianificazione urbana

Freeing The Voice: Manipolazione, narrativa e concetto
Diambra Mariani
Dal 2018 organizza workshops incentrati sui temi dell'autoritratto e del progetto autobiografico mescolando fotografia, poesia, letteratura, collage e disegno. Nel 2011 entra a far parte della agenzia Prospekt Photographers e da quel momento la sua carriera continua a crescere attraverso pubblicazioni internazionali e premi: vincitrice del premio Cortona New Visions 2019, finalista al Gomma Prize 2023 e 2022, selezionata per il festival Circulation(s) a Parigi nel 2024.

Esercizi di intimità
Elisa Mercadante
Fotografa di origine milanese che esplora temi quali le relazioni e l'impermanenza. Affascinata dall'arte, poeta, studentessa poliedrica (dal ballo di coppia alla sceneggiatura), porta nel mondo della fotografia una consapevolezza profonda di cosa voglia dire essere vulnerabili e veri. Si è formata con Davide Monteleone, Lorenzo Castore ed NGB. Ha collaborato per anni con la Casa di Reclusione di Opera, e da diversi anni è nel corpo insegnanti di Idafotografia.

Lezione di autorialità
Andrea Modica
Andrea Modica è una fotografa statunitense nota per l'uso del banco ottico 8x10 e per le sue stampe al platino. Ha conseguito un BFA presso la State University of New York a Purchase e un MFA alla Yale University. Il suo lavoro si concentra sulle relazioni e sulla psicologia dei soggetti, spesso attraverso immagini messe in scena. È autrice del libro Treadwell, un progetto decennale che documenta la vita di una ragazza e della sua famiglia in un'area rurale dello Stato di New York. Insegna fotografia alla Drexel University e all'International Center of Photography di New York.

Storie della fotografia | Archivio Mon Amour
Fosca Piccinelli
Fotografa e insegnante di fotografia, specializzata nel mondo degli archivi e della fotografia vernacolare. Ogni sua lezione è testimonianza di come ciascuna fotografia esista sempre all'interno di una complessa rete di relazioni storiche e concettuali. Felo de Se è il progetto che sta sviluppando da qualche anno, volto a mappare i ponti italiani che nel tempo hanno mutuato l'appellativo "dei suicidi"

Basi di postproduzione
Francesco Ricci
Francesco Ricci è un fotografo, ritoccatore ed insegnante di fotografia e post produzione con base a Bari, dove è titolare di uno studio fotografico e dove collabora con la scuola Spazio Tempo. Dal 2019 ha acquisito la certificazione Adobe Certified Expert in Photoshop CC. È un professionista conosciuto e stimato per gli aspetti più delicati dello sviluppo digitale dei file raw attraverso Lightroom e Photoshop.
Recensioni
A volte, quando sei un professionista, arrivi a un punto in cui ciò che hai costruito sembra sottrarti l’energia creativa. Senti il bisogno di tornare a quel fuoco che ti ha fatto iniziare, a un approccio in cui la fotografia nasceva da una relazione con le persone e con il mondo, e non solo da una performance lavorativa. TSATM ti prende per mano e ti apre a nuove prospettive e riflessioni. Passo dopo passo, si prende cura di quella scintilla, aiutandoti a scoprire non solo che quel fuoco è ancora lì, pronto a bruciare, ma che è più grande e vivo che mai. IL GIOCO è un percorso intenso, ma in un ambiente protetto e sicuro, in cui sei stimolato a provare, sbagliare, analizzare, studiare, crescere e ripartire ogni volta con più intenzionalità. È il luogo in cui, finalmente, puoi prenderti il tempo per aver cura del fotografo che sogni di diventare.

Michael
@michaelbertolasi
Un corso che non è un semplice corso. TSATM è un’esperienza formativa totalizzante: si studia molto, si lavora molto… ma si impara ancora di più. In pochi mesi ha rivoluzionato il mio modo di guardare, di pensare e di fotografare. Ogni lezione è una miniera di stimoli, approfondimenti, cultura fotografica (e non solo). Finalmente ho trovato un luogo in cui la mia sete di sapere è stata non solo accolta, ma soddisfatta pienamente. Questo percorso mi sta cambiando la vita come fotografa: oggi osservo il mondo con occhi nuovi, più consapevoli, più affamati. È un viaggio impegnativo non lo nego, ma ne vale la pena ogni singolo istante. Consigliato a chi non cerca scorciatoie, ma trasformazioni vere.

Patrizia
@ondaparacelso
Ho frequentato moltissimi corsi ma il percorso di ngb è diverso da tutti per serietà, profondità, intensità e ricchezza dei contenuti. I docenti sono super preparati, generosi, molto disponibili e sempre propositivi. Le lezioni online sono strutturate molto bene e la presenza del tutor completa l'opera.
L'impegno è consistente, c'è tanto da studiare e da lavorare, non è un "corsettino" serale da frequentare come passatempo ma un vero master che tocca e approfondisce moltissimi aspetti della fotografia e non solo.

Patrizia
@patriziagallianofotografa
Durante le lezioni de ILGIOCO mi sono sempre sentita in uno spazio sicuro nel quale esprimermi liberamente e senza filtri, senza giudizi ma solo consigli e confronto costruttivo.
Le lezioni di ngb hanno un fuoco dentro, alimentato dalla eterogeneità della sua cultura e del suo sapere. Non è solo fotografia; è arte, politica, musica, filosofia e così via.
Credo che ILGIOCO sia un'esperienza formativa validissima per chiunque voglia ascoltare il suo "bisogno" di espressione.
Il metodo di ngb ed il percorso che traccia ti insegnano a cercare uno sguardo più attento ed attivo sul mondo e sulle nostre passioni. Ascoltare ed ascoltarsi prima di guardare.

Nicla
@niclasisto
Viviamo in un mondo di stereotipi, li respiriamo, li beviamo, li consumiamo, spesso senza esserne consapevoli. Ma c'è anche un altro tipo di mondo, quello che ho trovato a ILGIOCO, che non omologa, ma anzi, incoraggia a tirare fuori la poesia che ognuno di noi ha dentro, e che quando esce è potentissima. Ti insegna a vederla in te e negli altri, a nutrirla e a condividerla. Ti insegna a darti il permesso di tirarla fuori, di rischiare, di fallire. Si chiama libertà. Quando guardi le mostre non sono più le stesse, le tue foto non sono più le stesse, inizi a guardarti in giro con un'altra consapevolezza. Cose di cui, soprattutto oggi, c'è un terribile bisogno.

Silvia
@silvia_criara
Camus ha osservato che "gli unici che possono aiutare l'artista nella sua ostinata ricerca sono coloro che amano e coloro che, essi stessi amatori e creatori, trovano nella propria passione la misura delle proprie passioni."
Un percorso UNICO che ha reso più sincero il mio sguardo liberandomi dalle trappole mentali, dalle barriere, dagli stereotipi ... ILGIOCO che mi ha fatto riscoprire la libertà e mi ha aperta all'ascolto intimo affinché quella voce, ancora solo sussurrata che bussa forte dentro me, riescisse a venire fuori.
Ma soprattutto il cammino insieme ad una insegnante che come poche sa "imprimere un segno" e donarsi con generosità ai propri studenti.

Serafina
@serafina_figliuzziphoto
Non sempre il talento fotografico si accompagna al dono della comunicazione. Nella trasmissione di una conoscenza, l'esperienza professionale e il curriculum artistico dovrebbero dare spazio a una capacità didattica almeno di pari peso. Questo è proprio ciò che accade frequentando i corsi di Nausicaa Giulia Bianchi: ha il dono di saper affrontare gli argomenti con una profondità particolare, in ogni istante dimostra da una parte una conoscenza enciclopedica dell'argomento e dall'altra un amore sviscerato per la materia fotografica, frequentata quotidianamente con sacro furore. Un fare fotografico che esprime un amore sviscerato per l'essere umano e che fa si che l'esperienza didattica con ngb sia soprattutto un'esperienza di umanità fuori dal comune.

Adolfo
@sonicreducer62
Mancano pochi mesi alla fine del biennio e, più avanzo, più mi rendo conto che questo percorso mi ha messa di fronte a qualcosa che eccede la misura, e questo qualcosa è l’arte. Un’esperienza che mi ha messo in crisi, ma che, proprio per questo, ha aperto. TSATM è stato da subito per me una catarsi: un incontro autentico con il reale, senza censure, per capire cosa ho da dare e da dire. Mi ha chiesto ascolto, pazienza, umiltà, coraggio, costanza, fiducia, gestione del fallimento, speranza; e mi ha donato un nuovo linguaggio, sostegno, condivisione, senso di appartenenza. In queste parole di Rainer Maria Rilke ritrovo la sintesi di ciò che è: “Le opere d'arte sono sempre il frutto dell'essere stati in pericolo, dell'essersi spinti, in un'esperienza, fino al limite estremo oltre il quale nessuno può andare”. TSATM mi ha insegnato che prima c'è la ricerca, lo studio, l'interrogazione, e poi arriva il lavoro: lento, profondo, capace di chiederti di perdere l’orientamento per trovarne uno nuovo. È uno spazio che mi ha dato la possibilità di trovare una comunità viva, composta da sguardi diversi, capaci di ascoltarsi: una casa vera, non sempre comoda, perché necessaria alla crescita.

Elena
@elenaprola
Vi avevo già scritto tempo fa, ringraziandovi con stupore perché avevo aspettative davvero molto alte, e le avete travolte. E non tanto per la qualità delle lezioni di ogni docente, per l'abbondanza di materiale video, audio, testuale, quanto piuttosto per la sensazione di estrema cura e attenzione per le persone, che si percepisce anche a partire da come è stato composto un gruppo eterogeneo in cui ci sia la possibilità di arricchirsi a vicenda, fino ad arrivare ai percorsi di approfondimento con stimoli personalizzati o a come sono stati trattati temi apparentemente slegati dalla fotografia, per es. la vergogna o il permesso.
"Ci prendiamo cura del fotografo" è scritto sul sito, e non solo quando fotografa, aggiungerei.
Sento di crescere, come fotografo e come persona, è una sensazione molto bella.

Emiliano
@emilianozanichelli
A volte non pensiamo che chi ha vissuto prima di noi ha dato un nome alle cose e alle azioni per distinguerle, per dare delle coordinate a chi veniva dopo.
Esistono per questo due verbi: vedere e guardare, non sono la stessa cosa.
Entrambe sono azioni con la vista ma la prima è inconsapevole: chiunque abbia due occhi sani può vedere il mondo. Guardare invece è uno sguardo diverso, curioso. un qualcosa che, nel mare delle immagini che ogni giorno violentano i nostri occhi, riporta all'atto lento della meditazione, del pensiero. Avere la fortuna d'imparare a guardare, di avere gli strumenti pratici per farlo, è uno scrigno meraviglioso. Per questo non ringrazierò mai abbastanza chi mi ha insegnato in questi anni la bellezza (sicuramente grazie a Nausicaa Giulia Bianchi) perché vedere il mondo con una luce diversa è una gioia che va condivisa.

Simona
@simona_buscaglia
Perché sceglierci
Perché crediamo nella cultura, nello studio e nella ricerca continua
Perché la pratica fotografica è intensa e stimolante
Perché ci prendiamo cura del fotografo prima ancora che dei progetti e delle fotografie
Perché è al 90% online, rendendo l'insegnamento accessibile ovunque, senza bisogno di vivere in una grande città
Perché offriamo critiche sincere e costruttive, pensate per farti crescere davvero
Perché i nostri docenti sono professionisti riconosciuti nel campo della fotografia e dell'insegnamento
Perché siamo un programma innovativo e sperimentale, sempre alla ricerca di nuove prospettive
Perché il nostro programma è compatibile con una carriera lavorativa, pur richiedendo un impegno significativo
Perché con soli sedici studenti l'anno, possiamo dedicare attenzione personalizzata a ciascun partecipante
Perché entri a far parte di una comunità, i partecipanti diventano parte di una rete di supporto e scambio, che va oltre la fine del corso
Perché lavori su progetti autentici, ogni immagine nasce da una ricerca personale, lontano dai cliché, e ogni partecipante è per noi un fotografo unico e irripetibile
Perché ti aiutiamo a trovare la tua voce, al di là dei generi precostituiti, lontana dai trend commerciali e dalle mode
Perché offriamo un impianto teorico e analitico che affianca le esperienze degli studenti. Vengono fornite risposte vere, non consigli generici.
Il programma dettagliato del percorso con le informazioni riguardo i contenuti dei corsi e i prezzi è disponibile per il download.
Per poter garantire un livello adeguato e seguire singolarmente ogni studente, The Soul and The Machine è un corso su invito a numero chiuso. Per partecipare è possibile inviare la propria candidatura spontanea.