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THE SOUL AND THE MACHINE

Programma biennale di fotografia autoriale

Edizione 2025

The Soul and the Machine è un programma biennale di fotografia autoriale, ideato da Nausicaa Giulia Bianchi nel 2017, che unisce studio, ricerca e pratica intensiva. Con un approccio innovativo e un gruppo di docenti di fama internazionale, TSATM aiuta i partecipanti a sviluppare la propria voce artistica attraverso un percorso continuo, online e in presenza, per chi desidera esplorare la fotografia come strumento di ricerca e narrazione del reale.
Ogni anno offriamo:

160
Ore di lezione in diretta online
120
Ore di lezione on demand
2
Workshop a Genova

Primo anno: ILGIOCO

Approfondiremo temi quali il linguaggio visuale, lo stile, ll processo creativo e cosa è l’autorialità. Costruiamo le basi per trovare la propria voce e mettiamo l’accento, soprattutto, sul creare immagini forti.

Secondo anno: LAMIAVOCE

Se in principio era l’immagine, per diventare autori esse non bastano. Quest’anno approfondiremo il processo di selezione e ordinazione (editing) al fine di creare mostre e fotolibri, e impareremo a presentare noi stessi e il nostro lavoro in modo professionale all’interno del mondo fine-art.

A chi è rivolto

The Soul and the Machine è rivolto a chi vuole essere fotografo e sente di avere qualcosa da dire attraverso la fotografia. È rivolto a tutti quei fotografi il cui lavoro si posiziona tra la documentaristica e l’arte, a chi vuole fotografare per cambiare il mondo.

Sono parole forti, ma non usate a caso. Questo corso non è per chi vede la fotografia come un passatempo o un mezzo commerciale. Noi crediamo che la fotografia, insieme ad altri medium, sia uno strumento essenziale per investigare il reale. Fotografare nasce di solito da un bisogno egocentrico di esprimersi, ma questo talento è un dono che va condiviso. Essere fotografi significa assumersi la responsabilità di vedere il mondo con occhi nuovi e di narrarlo agli altri. Il nostro approccio mette al centro la postura morale dell'autore e il suo ruolo nella società contemporanea.

Si tratta di un corso impegnativo, che richiede studio e pratica, ma non è un corso full-time. È concepito per coesistere con altre attività, con altri studi o con periodi di viaggio.

Obiettivi del corso

L’obiettivo del percorso è la crescita come autori indipendenti. Crescere come autore significa innanzitutto trovare una voce personale: non ci occupiamo di fotografia commerciale, non limitiamo i partecipanti a generi fotografici predefiniti, ma lavoriamo sulla crescita di ogni fotografo in modo individuale.

Alla fine di questo percorso il partecipante saprà guardare e fare fotografia con una comprensione profonda della materia; sarà in grado di usare la fotografia come strumento di ricerca per creare in modo originale e consapevole i propri progetti e disseminarli nel mondo sotto forma di libri e mostre.

The Soul and the Machine prepara inoltre ad avere un approccio critico al proprio lavoro e a muoversi professionalmente nel mondo della fotografia.

primo anno

ILGIOCO

Nausicaa Giulia Bianchi ha deciso di chiamare il primo anno ILGIOCO pensando all’artista Luciano Fabro che esortava a «Giocare come i gatti, con le unghie di fuori». Giocare sul serio è un passaggio fondamentale e lo scopo del primo anno è quello di mettere in moto la consapevolezza dei partecipanti, allenarli al rischio creativo, alla ricerca artistica e intellettuale.

Il percorso si articola in tre trimestri, ciascuno composto da diversi corsi con laboratorio e corsi teorici. Tutti i corsi sono insegnati in diretta online il martedì e mercoledì sera e quelli con laboratorio prevedono la produzione di lavoro fotografico, detto “gioco”, da parte dei partecipanti. Il lavoro di tutti viene revisionato ad ogni incontro, almeno una volta al mese.

Ogni corso è interconnesso e pensato per costruire un percorso coerente che permette ai partecipanti di affinare le proprie competenze, esplorare nuove modalità espressive e trovare il proprio posto nel panorama della fotografia contemporanea.

Approfondiremo temi quali il linguaggio visuale, lo stile, il processo creativo e cosa è l’autorialità. Il percorso TSATM vuole andare al di là della separazione dei generi fotografici, una tendenza comune alla maggior parte degli autori fine-art dell’ultima generazione: ci occuperemo di esplorare e rafforzare tutti i generi necessari per fare fotografia del reale (fotogiornalismo e documentaristica), e in particolare il ritratto e il paesaggio fine-art. Un corso si occuperà anche di esplorare la fotografia in modo multidisciplinare: come interagire con le foto attraverso collage, disegno o l’aggiunta di testo?

Ci sono anche due corsi monografici a supporto: storia e filosofia della fotografia (documentaria e artistica) e tecnica fotografica per fotografi fine-art, con un forte incoraggiamento ad esplorare la fotografia analogica.

Secondo anno

LAMIAVOCE

Quali sono le paure che vi attanagliano? Chi siete quando nessuno vi vede? Per che cosa sareste disposti a dare la vita senza avere niente in cambio? Nel secondo anno continuiamo a scoprire chi siete in un percorso sempre più individuale.

Adesso che i partecipanti hanno più consapevolezza del tipo di immagini che gli appartengono, dei temi che gli stanno a cuore, di cosa si può fare con la fotografia e di quante strade diverse e originali si possono prendere, è il momento di spingere la loro fotografia verso i campi di ricerca di loro scelta, sia giornalistica che artistica. Ci occuperemo di cosa sono i progetti fotografici e di come costruire un processo di ricerca che eviti essi diventino il regno dei nostri stereotipi e del già noto. I partecipanti capiranno come relazionarsi al proprio lavoro e farlo crescere sempre più in direzioni nuove e inaspettate.

Come le immagini interagiscono tra di loro? Dittici, serialità, narrativa visuale. Grazie a ben quattro professionisti del settore, i partecipanti sperimenteranno con il libro fotografico, la fanzine e la mostra come dispositivo di comunicazione. Un corso si occuperà anche di esplorare la fotografia vernacolare e l’approccio autoriale agli archivi.

Si lavorerà inoltre sulla presentazione di noi stessi e dei nostri progetti nel mondo professionale della fotografia autoriale, i nostri destinatari saranno sia i magazine che le gallerie e le residenze artistiche.

Il programma dettagliato del percorso con le informazioni riguardo i contenuti dei corsi e i prezzi è disponibile per il download

Docenti

Ritratto di Nausicaa Giulia Bianchi

Direttrice del programma

Nausicaa Giulia Bianchi


Ha studiato all’ICP di New York ed è stata assistente di Mary Ellen Mark e Suzanne Opton per poi intraprendere la propria carriera di fotografa nel 2011. Il suo lavoro investiga con una macchina di grande formato alcuni dei misteri della nostra società come la religione o il legame tra vita e morte. NGB insegna fotografia in diverse scuole: ICP New York, Camera Torino, Università di Padova, etc. Dal 2016 crea percorsi formativi indipendenti e innovativi.

Ritratto di Arianna Arcara

All'unisono: il fotolibro

Arianna Arcara


Ha co-fondato nel 2008 il collettivo fotografico Cesura e nel 2010 la casa editrice Cesura Publish di cui è ancora direttore artistico. Ha vinto numerosi premi fotografici tra cui il premio Marco Pesaresi. Ha pubblicato su diverse testate internazionali, ha esposto in importanti musei come Le Bal a Parigi o la Triennale a Milano. Ha pubblicato diversi libri tra cui nel 2010 “Found Photos in Detroit” che diventa un successo planetario per la fotografia contemporanea.

Ritratto di Steve Bisson

Mostrarsi: sperimentare il dialogo tra opera e spazio

Steve Bisson


Curatore, scrittore, educatore e direttore del dipartimento di fotografia al Paris College of Art. È co-fondatore di “Blurring the Lines”, una rete accademica internazionale che promuove il dialogo sulla produzione di immagini nella società. Ha fondato l'Istituto Urbanautica, polo sull'antropologia e alfabetizzazione visiva, e la casa editrice Penisola Edizioni. È direttore artistico di Lab27 a Treviso, epicentro culturale per la promozione della cultura fotografica.

Ritratti di Riccardo Bononi

Fotografia del Reale

Riccardo Bononi


Laureato in Psicologia e Antropologia, lavora come antropologo presso l’Istituto Irfoss a Padova e dal 2015 è membro dell’agenzia fotografica internazionale Prospekt Photographers. Ha lavorato in Africa, Sudamerica, Asia ed Europa combinando fotografia ed audiovisivo. È anche direttore artistico di IMP Festival Internazionale di Fotogiornalismo e coordinatore del Corso di Perfezionamento “Creative Arts Therapies” all’università di Padova.

Ritratto di Caimi e Piccinni

L’approccio giornalistico nella fotografia documentaria; Oltre lo scatto

Caimi e Piccinni


Jean-Marc e Valentina collaborano dal 2013 per progetti di fotografia documentaria legati alla grandi tematiche contemporanee: problematiche ambientali, di genere, migrazioni, conflitti o religione. Le loro storia sono regolarmente pubblicate dalla stampa e dai media di tutto il mondo, esposte in gallerie e festival in Europa e Asia e premiate in concorsi e grant. Hanno pubblicato sei libri tra cui Fastidiosa, casa editrice Overlapse, e Güle güle, André Frère Éditions.

Sidney Hansen Image

Paesaggio e Territorio; Pensare per immagini

Serena Marchionni


Storica dell’arte e ricercatrice indipendente che studia l’iconologia del paesaggio nelle arti contemporanee. Nel 2013 fonda Ikonemi con Daniele Cinciripini, centro indipendente di fotografia e immagini di paesaggio. Dal 2018 è coordinatrice, insieme a Luca Lazzarini, del Laboratorio del Cammino, una rete di studenti e ricercatori che esplora le potenzialità metodologiche del camminare nella pianificazione urbana

Sidney Hansen Image

Freeing The Voice: Manipolazione, narrativa e concetto

Diambra Mariani


Dal 2018 organizza workshops incentrati sui temi dell’autoritratto e del progetto autobiografico mescolando fotografia, poesia, letteratura, collage e disegno. Nel 2011 entra a far parte della agenzia Prospekt Photographers e da quel momento la sua carriera continua a crescere attraverso pubblicazioni internazionali e premi: vincitrice del premio Cortona New Visions 2019, finalista al Gomma Prize 2023 e 2022, selezionata per il festival Circulation(s) a Parigi nel 2024.

Sidney Hansen Image

Tecnica fotografica

Andrea Lanterna


Dagli studi di fisica quantistica alla fotografia, ha portato la sua curiosità e la sua precisione all’interno dei laboratori fotografici e della camera oscura analogica. Dal 2022 assiste tutta la produzione fotografica di Nausicaa Giulia Bianchi ed è responsabile della formazione tecnica degli studenti per Idafotografia. Ha fondato il workshop “Darkroom with a view” nel 2023

Sidney Hansen Image

Esercizi di intimità

Elisa Mercadante


Fotografa di origine milanese che esplora temi quali le relazioni e l’impermanenza. Affascinata dall’arte, poeta, studentessa poliedrica (dal ballo di coppia alla sceneggiatura), porta nel mondo della fotografia una consapevolezza profonda di cosa voglia dire essere vulnerabili e veri. Si è formata con Davide Monteleone, Lorenzo Castore ed NGB. Ha collaborato per anni con la Casa di Reclusione di Opera, e da diversi anni è nel corpo insegnanti di Idafotografia.

Sidney Hansen Image

Storie della fotografia; Archivio Mon Amour

Fosca Piccinelli


Fotografa e insegnante di fotografia, specializzata nel mondo degli archivi e della fotografia vernacolare. Ogni sua lezione è testimonianza di come ciascuna fotografia esista sempre all’interno di una complessa rete di relazioni storiche e concettuali. Felo de Se è il progetto che sta sviluppando da qualche anno, volto a mappare i ponti italiani che nel tempo hanno mutuato l'appellativo “dei suicidi”

La comunità

Uno degli elementi distintivi di The Soul and The Machine è la creazione di una comunità affiatata di fotografi e docenti. Crediamo fermamente che il confronto costante e il sostegno reciproco siano fondamentali per la crescita artistica. Ogni partecipante entra a far parte di una rete di professionisti e appassionati che condividono idee, esperienze e critiche costruttive. Gli studenti creano relazioni che spesso si estendono oltre la durata del corso. Questo dialogo continuo arricchisce il processo creativo e apre nuove possibilità di collaborazione anche al di fuori del programma.

Dicono di noi

Ho frequentato moltissimi corsi ma il percorso di ngb è diverso da tutti per serietà, profondità, intensità e ricchezza dei contenuti. I docenti sono super preparati, generosi, molto disponibili e sempre propositivi. Le lezioni online sono strutturate molto bene e la presenza del tutor completa l'opera.
L'impegno è consistente, c'è tanto da studiare e da lavorare, non è un "corsettino" serale da frequentare come passatempo ma un vero master che tocca e approfondisce moltissimi aspetti della fotografia e non solo.


Foto di Patrizia Galliano

Patrizia

@patriziagallianofotografa

Durante le lezioni de ILGIOCO mi sono sempre sentita in uno spazio sicuro nel quale esprimermi liberamente e senza filtri, senza giudizi ma solo consigli e confronto costruttivo.
Le lezioni di ngb hanno un fuoco dentro, alimentato dalla eterogeneità della sua cultura e del suo sapere. Non è solo fotografia; è arte, politica, musica, filosofia e così via.
Credo che ILGIOCO sia un'esperienza formativa validissima per chiunque voglia ascoltare il suo "bisogno" di espressione.
Il metodo di ngb ed il percorso che traccia ti insegnano a cercare uno sguardo più attento ed attivo sul mondo e sulle nostre passioni. Ascoltare ed ascoltarsi prima di guardare.


Foto di Nicla Sisto

Nicla

@niclasisto

Viviamo in un mondo di stereotipi, li respiriamo, li beviamo, li consumiamo, spesso senza esserne consapevoli. Ma c’è anche un altro tipo di mondo, quello che ho trovato a ILGIOCO, che non omologa, ma anzi, incoraggia a tirare fuori la poesia che ognuno di noi ha dentro, e che quando esce è potentissima. Ti insegna a vederla in te e negli altri, a nutrirla e a condividerla. Ti insegna a darti il permesso di tirarla fuori, di rischiare, di fallire. Si chiama libertà. Quando guardi le mostre non sono più le stesse, le tue foto non sono più le stesse, inizi a guardarti in giro con un'altra consapevolezza. Cose di cui, soprattutto oggi, c'è un terribile bisogno.


Foto di Silvia Criara

Silvia

@silvia_criara

Camus ha osservato che "gli unici che possono aiutare l'artista nella sua ostinata ricerca sono coloro che amano e coloro che, essi stessi amatori e creatori, trovano nella propria passione la misura delle proprie passioni."
Un percorso UNICO che ha reso più sincero il mio sguardo liberandomi dalle trappole mentali, dalle barriere, dagli stereotipi ... ILGIOCO che mi ha fatto riscoprire la libertà e mi ha aperta all'ascolto intimo affinché quella voce, ancora solo sussurrata che bussa forte dentro me, riescisse a venire fuori.
Ma soprattutto il cammino insieme ad una insegnante che come poche sa "imprimere un segno" e donarsi con generosità ai propri studenti.


Foto di Serafina Figliuzzi

Serafina

@serafina_figliuzziphoto

Non sempre il talento fotografico si accompagna al dono della comunicazione. Nella trasmissione di una conoscenza, l'esperienza professionale e il curriculum artistico dovrebbero dare spazio a una capacità didattica almeno di pari peso. Questo è proprio ciò che accade frequentando i corsi di Nausicaa Giulia Bianchi: ha il dono di saper affrontare gli argomenti con una profondità particolare, in ogni istante dimostra da una parte una conoscenza enciclopedica dell'argomento e dall'altra un amore sviscerato per la materia fotografica, frequentata quotidianamente con sacro furore. Un fare fotografico che esprime un amore sviscerato per l'essere umano e che fa si che l'esperienza didattica con ngb sia soprattutto un'esperienza di umanità fuori dal comune.


Foto di Adolfo Massazza

Adolfo

@sonicreducer62

ILGIOCO è stato da subito per me una catarsi, è stato aprirmi all’esperienza di un incontro autentico con il reale, senza censure, per capire cosa ho da dare e da dire.
ILGIOCO mi richiede ascolto, studio, pazienza, umiltà, coraggio, costanza, fiducia, gestione del fallimento, speranza. Il GIOCO mi dona un nuovo linguaggio, sostegno, condivisione, senso di appartenenza: mi offre quella che Virginia Woolf chiamava “una stanza tutta per sè”, ovvero uno spazio di libertà personale per creare arte.
In queste parole di Rainer Maria Rilke ritrovo la sintesi di ciò che per me è IL GIOCO: “Le opere d'arte sono sempre il frutto dell'essere stati in pericolo, dell'essersi spinti, in un'esperienza, fino al limite estremo oltre il quale nessuno può andare”.


Foto di Elena Prola

Elena

@elenaprola

Vi avevo già scritto tempo fa, ringraziandovi con stupore perché avevo aspettative davvero molto alte, e le avete travolte. E non tanto per la qualità delle lezioni di ogni docente, per l'abbondanza di materiale video, audio, testuale, quanto piuttosto per la sensazione di estrema cura e attenzione per le persone, che si percepisce anche a partire da come è stato composto un gruppo eterogeneo in cui ci sia la possibilità di arricchirsi a vicenda, fino ad arrivare ai percorsi di approfondimento con stimoli personalizzati o a come sono stati trattati temi apparentemente slegati dalla fotografia, per es. la vergogna o il permesso.
"Ci prendiamo cura del fotografo" è scritto sul sito, e non solo quando fotografa, aggiungerei.
Sento di crescere, come fotografo e come persona, è una sensazione molto bella.


Foto di Emiliano Zanichelli

Emiliano

@emilianozanichelli

A volte non pensiamo che chi ha vissuto prima di noi ha dato un nome alle cose e alle azioni per distinguerle, per dare delle coordinate a chi veniva dopo.
Esistono per questo due verbi: vedere e guardare, non sono la stessa cosa.
Entrambe sono azioni con la vista ma la prima è inconsapevole: chiunque abbia due occhi sani può vedere il mondo. Guardare invece è uno sguardo diverso, curioso. un qualcosa che, nel mare delle immagini che ogni giorno violentano i nostri occhi, riporta all'atto lento della meditazione, del pensiero. Avere la fortuna d'imparare a guardare, di avere gli strumenti pratici per farlo, è uno scrigno meraviglioso. Per questo non ringrazierò mai abbastanza chi mi ha insegnato in questi anni la bellezza (sicuramente grazie a Nausicaa Giulia Bianchi) perché vedere il mondo con una luce diversa è una gioia che va condivisa.


Foto di Simona Buscaglia

Simona

@simona_buscaglia

Perché sceglierci

Perché crediamo nella cultura, nello studio e nella ricerca continua

Perché la pratica fotografica è intensa e stimolante

Perché ci prendiamo cura del fotografo prima ancora che dei progetti e delle fotografie

Perché è al 90% online, rendendo l'insegnamento accessibile ovunque, senza bisogno di vivere in una grande città

Perché offriamo critiche sincere e costruttive, pensate per farti crescere davvero

Perché i nostri docenti sono professionisti riconosciuti nel campo della fotografia e dell'insegnamento

Perché siamo un programma innovativo e sperimentale, sempre alla ricerca di nuove prospettive

Perché il nostro programma è compatibile con una carriera lavorativa, pur richiedendo un impegno significativo

Perché con soli sedici studenti l'anno, possiamo dedicare attenzione personalizzata a ciascun partecipante

Perché entri a far parte di una comunità, i partecipanti diventano parte di una rete di supporto e scambio, che va oltre la fine del corso

Perché lavori su progetti autentici, ogni immagine nasce da una ricerca personale, lontano dai cliché, e ogni partecipante è per noi un fotografo unico e irripetibile

Perché ti aiutiamo a trovare la tua voce, al di là dei generi precostituiti, lontana dai trend commerciali e dalle mode

Iscrizioni

Per poter garantire un livello adeguato e seguire singolarmente ogni studente The Soul and The Machine è un corso su invito a numero chiuso. Per partecipare è possibile inviare la propria candidatura spontanea. Se superate la prima selezione, verrete contattati per sostenere un breve colloquio on-line.